Agni Yoga

B_agni

L’Insegnamento presuppone non solo una coscienza aperta, ma anche la decisione di affermarsi applicandolo per gradi. Non si può pensare che una mente distratta dal convenzionale possa accettarlo. Gli estranei non danno al Libro il valore che merita. Ma di loro non c’è bisogno, anche se ne fossero curiosi.
Domanderanno: “Come sistemare tutti questi semi sparsi?”. Non ammetteranno neppure che oltre al loro metodo ne esista un altro. Il piano del lavoro è in un solo modo, ma il pensiero dipende anche dalle condizioni esterne della vita. Paragonate le tendenze di pensiero in una città e in un villaggio, in viaggio e in volo. Vedrete che basi e metodi sono del tutto diversi.
Può capire e applicare l’Agni Yoga solo chi sia in contatto con gli Insegnamenti della vita e senta la necessità di ornare e realizzare di bel nuovo la propria esistenza. Le nubi del dubbio non opprimono chi cerca un qualsiasi sbocco pur di uscire dal labirinto! L’imperio della necessità infonde risorse, e non offusca la valutazione di un sistema incompreso. Quando l’attenzione è attratta dai dolori inesplicabili, anche una coscienza incatenata ricorda l’Agni Yoga.
Soprattutto, non sforzatevi di vedere di persona quelli che hanno accettato l’Insegnamento. Le vie della necessità sono impreviste. E non rendetelo troppo accessibile: non fareste che svalutarlo. Si può tollerare l’ignoranza, ma non il dispregio. Un poco di ricerca non fa male.

( V. 295 )


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